24 febbraio Giorno Pagano delle Memoria
Il Giorno Pagano della Memoria, cade il 24 Febbraio, giorno in cui l'imperatore cirstiano, Teodosio nel 319, emanò un editto in cui condannava le pratiche pagane.
A quel tempo il cristianesimo era diventato religione di stato da ben 11 anni, e l'imperatore dovette promulgare leggi per fermare le pratiche pagane.
In questa data veniva spento il fuoco Sacro di Vesta, che briciava perennemente a Roma, e ogni anno veniva rinnovato con un rito solenne.
L'idea di celebrare questa giornata nasce dalla Federazione Pagana
Giorno
dedicato al ricordo delle radici antiche di tutti i gruppi che si
professano pagani, con particolare attenzione al momento in cui è
avvenuta l’interruzione, o il tentativo di interruzione, del
collegamento tra queste e il mondo moderno. In questa giornata
ricordiamo per non dimenticare le avversità che i "pagani" cui noi ci
richiamiamo hanno dovuto affrontare per mantenere vivo il proprio
sentimento religioso (il loro "fuoco"), ne celebriamo gli sforzi e
rendiamo loro omaggio. Non ci limitiamo però al rimpianto: questa
giornata deve essere un punto di partenza per una ricostruzione del
paganesimo, ricostruzione che non dev’essere semplice ripresa acritica,
ma deve partire dalla comprensione dell’essenza del paganesimo antico,
dall’analisi dei valori propugnati da esso e dalla scelta di quanto
riteniamo applicabile nel mondo moderno.
si è deciso di fissare tale Giorno Pagano della Memoria al 24 febbraio. In questo giorno infatti, nel 391 e.v. (era vulgare, cioè d.C. secondo la dicitura comune) l’imperatore orientale Teodosio promulgò una delle tante leggi da lui emanate contro il paganesimo. A quell’epoca, il cristianesimo era già divenuto religione di stato da 11 anni, ma l’imperatore dovette continuare a promulgare leggi per fermare le pratiche pagane. In questa data avviene un evento particolare, piuttosto importante: si stima che questo giorno venisse spento il fuoco sacro di Vesta, che bruciava a Roma ininterrottamente dalla sua fondazione e che ogni anno veniva rinnovato con un rito solenne.
Il fuoco è ritenuto sacro da tutte le religioni "pagane" e quella romana non faceva eccezione; lo spegnimento del fuoco di Vesta in maniera così violenta (in passato altri culti si erano estinti per mancanza di praticanti, ma si era trattato sempre di un passaggio "indolore" e nuovi culti si erano sostituiti ai vecchi senza negarli né disprezzarli) segna l’inizio di un processo di conversione più o meno forzata dell’Europa, in cui lo spegnimento dei fuochi sacri, o l’abbattimento degli alberi sacri o delle pietre, o il rogo dei templi e delle statue, sono l’aspetto più evidente della repressione violenta di tali religioni antiche. Questo accade in tutta Europa per circa un millennio, fino allo spegnimento del fuoco di Perkunas nel tempio di Vilnius, nel 1386, con la conversione della Lituania, ultimo paese pagano in Europa.
Per questo motivo, tra le tante proposte, che comprendevano il 28 febbraio, data dell’editto di Teodosio che rende il cristianesimo la religione di stato, e il giorno del martirio di Ipazia, è stato scelto il 24 febbraio, che marca l’inizio del processo di "cancellazione" (non sempre riuscito) del paganesimo. Naturalmente, ogni gruppo pagano in Europa potrebbe scegliere un proprio giorno della memoria in base alla storia del proprio paese o della specifica religione, ma un giorno unico per tutta l’Europa è importante anche nell’ottica di far sentire più forte le voci pagane.
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